Il pianto diminuisce crescendo in età. I bambini piangono e piangono e piangono: beati loro. Non tutti i bambini però piangono e purtroppo sono quei bambini che in un certo qual modo sono cresciuti come adulti in miniatura o per vicissitudini personali/ambientali o a causa di genitori che li hanno troppo responsabilizzati e così trattengono il pianto e con lui tutte quelle emozioni che lo coinvolgono, sì, perché col pianto si sprigionano un'infinità di emozioni. Ci sono un'infinità di pianti. C'è il pianto disperato a causa di un malessere fisico, psicologico o morale, c'è il pianto stizzoso del capriccio, c'è il pianto sommesso di colui che teme di non essere accettato o amato, c'è il pianto di chi ha quella paura che sfocia in angoscia, c'è il pianto di chi è consapevole di aver perso una persona cara, c'è il pianto senza lacrime di chi non ha più lacrime da versare.
Quante tipologie di pianto.
Meccanismo fisiologico del pianto:
E' una conseguenza diretta dell'aumentata produzione di adrenalina che accompagna i forti stress e che determina anche aumento della frequenza e forza di contrazione cardiaca, sudorazione, midriasi (allargamento della pupilla), aumento della frequenza respiratoria.
Nel caso mio sono certo che non aumenta l'adrenalina.
Io non blocco il processo fisiologico perché non si sviluppa.
Non so niente degli altri che piangono e non conosco i
motivi per cui lo fanno. Poi non tutti affrontano le situazioni
nello stesso modo, cioè piangendo, ci sono anche coloro
che di piangere proprio non sono capaci, ma potrebbero
provare un dolore interno che gli altri non hanno
perché lo scaricano con le lacrime.
Io sono fatto così. Non piango.
Come padre e marito ho affrontato situazioni molto difficili.
Mia moglie e i miei figli non mi hanno visto
piangere su fatti gravi che accadevano ma si sono
appoggiati alla mia spalla.
Nel frattempo io sono cresciuto
tanto e i miei figli vedono in me una
persona forte che sa ascoltare, perdonare, abbracciare.
RispondiEliminaEro così anche da bambino. Forse la necessità inconscia di mostrarmi forte agli altri e convincere me stesso di esserlo.
Il dolore conserva la memoria della mia vita e voglio provarlo nella sua intensità più forte, perché il pianto mi sembra che possa sminuirlo.
RispondiEliminaPiù che una scelta è una mia reazione istitintiva.
RispondiEliminaQuella sere dell'arresto cardiaco di Bruna ho chiamato l'Ambulanza, mentre io facevo la respirazione bocca a bocca e il massaggio cardiaco.
Ho accolto i miei due figli disperati abbracciandoli.
Non c'era nemmeno tempo per piangere dovendo consolare chi piangeva.
RispondiEliminaPer una gioia grande piango facilmente. Bisogna rispettare la scelta delle lacrime.
Immagine:
RispondiEliminaio non piango.
Il pianto scarica la tensione e libera le emozioni trattenute, è un atto fisiologico necessario che ci tutela, il tuo corpo avrà un altro modo per farlo.
RispondiEliminaTi abbraccio Gus, buona giornata!
Sciarada, penso che la tutela del mio corpo avverrà in un modo diverso dal pianto.
EliminaAbbraccio.
Io da piccola piangevo poco,ora mai!
RispondiEliminaAllora sei la mia anima gemella😊
Eliminail fatto di piangere o meno non è che misuri il grado di dolore e sofferenza, o talvolta anche gioia che una persona ha rispetto ad un'altra. Così come non credo che una persona che si lascia andare al pianto sia più debole di chi non piange. È solo una questione soggettiva e come tale va considerata. E poi, chi non versa lacrime non è vero che non pianga, solo che piange dentro di sé e quelle lacrime sono cmq macigni che si riversano nel suo cuore. Proprio come chi esterna, sono entrambe le situazioni ugualmente dolorose
RispondiEliminaIl dolore forte interiormente mi pietrifica. Per chi mi vede dovrebbe capirlo. Io non faccio nulla per non piangere. Penso sia un blocco mentale.
RispondiEliminaForse soffri della Sindrome di Sjögren”.
RispondiEliminaSe il non piangere dipendesse dal Lupus non avrei scritto questo post.
RispondiEliminaIl mio sistema immunitario è nella norma.
Piangere fa bene, ma non tutti riescono a farlo, questo non significa che non soffrano, forse soffrono più di coloro che riescono a sfogarsi con un pianto liberatorio. Ciao Gus.
RispondiEliminasinforosa
Tempo fa nel mio appartamento c'era un gran movimento di operai che dovevano sostituire gli elementi dell'impianto di riscaldamento.
RispondiEliminaUn giorno qualcuno, un infame, rubò la fede di mia moglie. Ero molto affezionato a quel simbolo matrimoniale e pensando alla cattiveria che avevo subito cominciai a piangere, ma non mi liberavo dal dolore, anzi la testa sembrava mi scoppiasse.
Ciao sinforosa.
Un pianto giustificato. Quanta cattiveria e meschinità hanno spesso le persone, purtroppo :/
EliminaLa domenica, durante la messa, accarezzavo quella fede che portavo nel mignolo.
Elimina@Gus. È davvero terribile, come si fa arrivare a tanto?
EliminaIl ladro non ha né morale, né etica.
EliminaIn fondo, mi dispiace anche per lui che non è in grado di comprendere il dolore che ha provocato a una persona.
Ha preso anche la mia fede, portafoglio e i soldi che c'erano. Bancomat e Carta di credito , nella fretta non è riuscito a trovarli.
"Il ladro non ha né morale, né etica.
EliminaIn fondo, mi dispiace anche per lui che non è in grado di comprendere il dolore che ha provocato a una persona"
Leggendo queste parole può essere un esempio di quanti modi vi sono che ci inducono a piangere.
È incredibile come la bellezza spunta fuori da situazioni inaspettate vero?
Buona Domenica Gus!
Buona domenica a te.
EliminaUna canzone, Yesterday, per la dolcezza della musica e per la storia che racconta, ascoltandola, a volte mi strappa qualche lacrima.
RispondiElimina"Ieri, l'amore era una facile partita da giocare,
Ora, ho bisogno di un posto dove nascondermi lontano da tutti"
Una storia d'amore scappata portando tristezza, mentre il giorno prima era tanta la felicità, fino al momento in cui la ragazza pronunciasse queste parole: "Vado via, non ti amo più". Una canzone, una persona triste, ma inesistente e l'inspiegabile mio dolore.
Spesso un pianto può essere liberatorio.
RispondiEliminaSaluti a presto.
Sono felice nel vedere una persona che dopo aver pianto si sente meglio.
EliminaCiao Vincenzo.
Non mi sono mai vergognato di piangere...
RispondiEliminaE' come la febbre, fa sfogare il malessere e fa stare meglio, poi.
Il giusto pianto è la manifestazione più evidente di un dolore forte.
EliminaCiao Gus,
RispondiEliminaMolto belle queste riflessioni sul pianto.
Fino a qualche anno fa, piangevo molto raramente, con gli anni il numero di volte che ho pianto e piango è aumentato in maniera esponenziale.
Io che non mi commuovevo davanti a nulla oggi piango anche guardando i film
Il tempo passa e le persone cambiano. Prima eri un tantino indifferente, ora ti immedesimi nelle storie vere e raccontate, e piangi.
EliminaIo piango.
RispondiEliminaPiango veramente tanto.
L'organismo sceglie la migliore modalità per ritrovare un minimo di quiete.
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